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Anche per il gruppo majorette i corsi di preparazione sono tenuti dalle stesse insegnanti che seguono l’intero gruppo. Sono insegnanti preparate in due ambiti specifici: la disciplina del twirling esclusivamente come sport-spettacolo (sfilate ed esibizioni sempre abbinate alla banda musicale), non come sport agonistico (gare e competizioni); danza moderna e pon pons. Inoltre, vengono insegnate anche tecniche di cheerleading per arrivare ad essere sempre più protagoniste di un
mondo in continua evoluzione.
I corsi di preparazione per le piccole allieve durano quattro - cinque mesi con due ritrovi settimanali di circa un’ora ciascuno, durante i quali vengono fatti 15 minuti di riscaldamento ginnico e studio di postura corporea, seguito dall’apprendimento della marcia, conoscenza di attrezzi (bastone, pon pons, cerchi, nastri…); l’obiettivo è arrivare a coreografare brani musicali.
L’età di apprendimento è dai 5-6 anni in su per ragioni di abilità motorie dei bambini di età inferiore. Durante il primo anno si esibiscono solo in manifestazioni importanti e di tipo locale, per far conoscere il nostro interesse verso la nuova generazione e continuare una tradizione che dura da più di quarant’anni.
Quindi non solo propedeutica musicale per i futuri strumentisti, ma anche propedeutica di spettacolo e folclore.
Non molto tempo fa il Corriere pubblicava un curioso articolo dal titolo Ecco il posto più silenzioso del mondo, dove nessuno ha mai resistito più di 45 minuti.
Incuriosita l’ho letto tutto d’un fiato e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa!
Quanti suoni ogni giorno siamo costretti a sentire; siamo vittime inconsapevoli di una delle minacce più sottovalutate e più fastidiose della società di oggi: l’inquinamento acustico. Tutto ciò causerebbe non solo gravi danni all’udito, ma anche problemi cardiovascolari, danni cerebrali, problemi allo sviluppo e soprattutto il più odiato stress.
Sapendo questo, chi non vorrebbe rifugiarsi nel posto più silenzioso del mondo, che si è meritato perfino un Guinness dei Primati?
Nel Minnesota è stata costruita una “camera anecoica” con mura spesse tre metri nella quale i rumori sono a -9,4 decibel e i ricercatori giurano che l’esperienza extrasensoriale è insopportabile, provare per credere!
Dato il senso di inquietudine che il silenzio di questa stanza sembra provocare, mi sono chiesta se non siano meglio i rumori che ogni giorno ci disturbano e riempiono, scandendole, le nostre giornate (il cane del vicino che abbaia senza sosta, l’inquilina del piano di sopra che a mezzanotte cammina ancora con i tacchi a spillo, il clacson in strada, il bebè che strilla, la suoneria del cellulare, …)?
Sono arrivata ad un discreta risposta di compromesso: meglio la Musica, suono ma non rumore!
Dove sta allora la sottile, forse nemmeno tanto, differenza tra i tre concetti?
Dopo una breve ricerca ho formulato delle modeste definizioni –grazie Google!-.
Il suono è la sensazione data dalla vibrazione di un corpo in oscillazione, vibrazione che propagandosi nell’aria o in un altro mezzo elastico raggiunge l’orecchio (perciò qualsiasi sensazione uditiva che percepiamo è suono); il rumore non è altro che un suono giudicato, dai più, sgradevole e fastidioso ovvero intollerabile, proprio per la mancanza di regolarità della sua forma d’onda; la musica, infine, è l’arte del suono (come recita la prima frase del mio quadernetto di musica dettata dal Maestro Gaspare –molto poetica, ma realistica-). Essa risulta essere una sensazione uditiva piacevole perchè vi sono successioni strutturate di suoni, cioè vi è armonia.
La musica, sia eseguita in prima persona che ascoltata, è una medicina priva di effetti collaterali per la nostra anima e sempre più studi confermano lo stretto rapporto che essa ha con il cervello, grazie alla musicoterapia è infatti provato che vi sono miglioramenti evidenti in caso di gravi patologie, ma soprattutto nella loro fase riabilitativa = la musica fa bene!
Curative anche di comportamenti antisociali, come sembra dimostrare un esperimento effettuato dai commercianti della città di Christchurch in Nuova Zelanda, che hanno introdotto degli apparecchi acustici che diffondono la musica di Mozart e questo sembra abbia portato alla diminuzione dei reati negli ultimi due anni.
Penso non ci sia nulla di scientifico in una notizia del genere, ma è carino pensare che possa veramente essere così: fa bene a noi in prima persona e migliora anche il rapporto con gli altri –fosse vero!-.
Mi viene allora da dire che siamo doppiamente fortunati noi che la musica la sappiamo anche suonare e per almeno qualche ora alla settimana possiamo ripararci dalle molestie sonore della nostra caotica vita e lasciarci cullare dalle curative note.
E allora perché non proviamo anche noi a fare un esperimento? Non una camera anecoica, ma un Villino musicale, potremmo accogliere e curare tante persone, dalla signora dispettosa dai tacchi a spillo al bebè piagnucolone, meno stress più musica!
Vabbè, questa è solo un’idea… intanto oggi per non sentire troppi rumori non dimenticatevi di mettere nel vostro lettore mp3 qualche buona melodia (magari di Mozart), si sa mai che poi, uscendo di casa, possa anche salvarvi la vita!
Nota: Questo articolo è stato pubblicato sul numero 22 del nostro ScorriBanda
Da sempre la scuola è indispensabile per garantire continuità alla banda, il ricambio generazionale dell’organico passa necessariamente da qui.
La scuola ha quindi un doppio ruolo perché oltre alla possibilità di imparare a suonare uno strumento, dà l’opportunità di mettere in pratica all’interno di un gruppo quello che si impara.
La Junior Band (o Banda Giovanile, o musica d’insieme che dir si voglia) è il primo esempio di tutto questo perché permette agli allievi della scuola di dimostrare cosa stanno imparando attraverso esibizioni specifiche per questo tipo di formazione, aiuta inoltre a capire che è molto più importante (e più divertente) suonare insieme agli amici piuttosto che suonare da soli.
Attività di questo tipo stimolano i ragazzi al confronto ed alla crescita sia musicale che personale e sono un passo fondamentale verso la banda.
Questa è una delle caratteristiche principali della nostra scuola, l’opportunità fin da subito di suonare insieme, cioè di mettere in pratica quello che si impara lezione dopo lezione unendo i contributi dei singoli strumentisti per un obiettivo comune.
Si può cominciare fin da piccoli con il corso di propedeutica musicale, un primo approccio con la musica attraverso canti, filastrocche ma anche piccoli laboratori ed altre attività che introducono lo studio della musica.
Per i più grandi invece si può cominciare direttamente con i corsi di orientamento musicale: teoria e solfeggio, strumento e Junior Band…qui si fa sul serio!
Tutti i corsi sono tenuti da insegnanti qualificati per la specifica materia.
La scuola è suddivisa in quattro corsi principali:
- propedeutica musicale
- teoria e solfeggio
- strumento
- junior band – TakaBanda Junior Band
Il corso di propedeutica musicale è rivolto principalmente, ma non solo, a bambini della scuola dell’infanzia e del 1° e 2° anno della scuola primaria (elementare); i bambini muoveranno i primi passi all’interno della musica attraverso attività ludiche, canzoni, filastrocche ma anche laboratori dove potranno costruire e conoscere diversi strumenti insomma, c’è n’è da divertirsi!
Gli incontri sono collettivi ed hanno cadenza settimanale.
Il corso di teoria e solfeggio è rivolto principalmente, ma non solo, a ragazzi dal 3° anno della scuola primaria (elementare) in poi; il corso è basilare per frequentare il corso di strumento.
Il programma si sviluppa in tre livelli e prevede nozioni teoriche di teoria musicale e pratiche di solfeggio parlato, ritmico e cantato.
Gli incontri sono collettivi ed hanno cadenza settimanale.
Il corso di strumento è rivolto a tutti e prevede l’insegnamento di uno strumento dell’organico bandistico: tuba, euphonio, corno, trombone, tromba, sax, clarinetto, flauto, percussioni.
Il programma si articola in quattro livelli e prevede nozioni di respirazione, tecnica, intonazione, articolazione, interpretazione e tutto ciò che è necessario al raggiungimento di un buon livello di preparazione strumentale.
Gli incontri sono individuali ed hanno cadenza settimanale.
La Junior Band rappresenta il primo fondamentale esempio di musica d’insieme per gli allievi della scuola, in questo corso si mette in pratica tutto quello che si è imparato e che si sta imparando durante i corsi di solfeggio e strumento.
Il programma prevede lo studio di un repertorio specifico per questa formazione durante tutto l’anno con l’opportunità di esibizioni in occasione dei concerti della banda ma non solo.
L’ingresso nella Junior Band solitamente avviene subito dopo il raggiungimento del primo livello di solfeggio e strumento, ma questa non è una condizione vincolante.
L’esperienza nella Junior Band è fondamentale per passare gradatamente dalle lezioni individuali alla banda; stimola infatti il confronto e la crescita sia musicale che personale dei ragazzi.
Gli incontri hanno cadenza settimanale.
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Come condensare in poche righe 15 anni di storia di “Giovani Insieme”?
Il 13 Giugno 1996 è la data in cui i giovani della banda di Povolaro si sono riuniti per la prima volta con il nome che avevano deciso di dare al loro gruppo: “Giovani Insieme verso il 2000”.
La spumeggiante energia dei giovani si è fatta sentire da subito, molte le idee, le nuove proposte, a dimostrazione che i giovani e il loro modo di pensare innovativo portano nuova linfa, essenziale per la sopravvivenza di un gruppo.
Queste novità hanno da subito hanno entusiasmato i ragazzi e ancora oggi vengono portate avanti con convinzione e sempre nuova energia:
In questi 15 anni i giovani hanno scelto di farsi guidare da un “capitano”. Durante la storia di “Giovani Insieme” sono stati: Alberto Prandina, Danielia Fiorio, Enrico Salin e Valentina Grotto. Attualmente il nostro capitano è Alex Zilio.
Il Corpo bandistico è attualmente diretto dal Maestro Corrado Vezzaro.
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